PURGATORIO / studio di una danza col peccato
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PURGATORIO / studio di una danza col peccato

Progetto e regia Francesco Campanile
Scrittura scenica Francesco Campanile e Tiziana Tesauro
Coreografie Christian La Sala
Con Salvatore Veneruso, Sara Missaglia, Marco Serra
e i danzatori Marco Munno e Benedetta La Sala
Costumi Bottega San Lazzaro
Maschere Luca Arcamone
Voice over Francesco Campanile
Audio e luci Ciro Ascione  
Foto e grafica Gianluca Tesauro
Durata 70 minuti

Stagione teatrale 2018/2019

Sinossi

Un gruppo di anime, mosse dal ritmo di una preghiera sempre uguale a se stessa, attende il momento della purificazione. Un’Ave Maria si innalza in un crescendo verso il cielo affinché le anime purganti possano aspirare alla salvezza e abitare finalmente il Paradiso. Le colpe di cui si sono macchiate in vita le blocca, le trattiene in quel non luogo in cui oscillano tra un costante avanzare e indietreggiare nel ricordo di ciò che sono state. Catone, il custode, le accoglie, le smista, calma la loro irrequietezza raccontando la propria esperienza di uomo libero, schieratosi contro lo Stato per difendere le proprie idee. L’amore per Marzia, la sua sposa, è ancora vivo e presente nei ricordi, tanto da evocare la donna per un ultimo struggente saluto.Il viaggio ha inizio e il Peccato si materializza: tentato nuovamente, ottenebrato da quell’inaspettato incontro, Catone riesce a sfuggire a quella strana creatura che cerca di attirarlo a sé. Il Peccato dà avvio alla sua danza con i peccatori, uomini e donne che in vita si sono lasciati tentare dai sette vizi capitali, desiderosi di liberarsi dei propri tormenti: il giovane Manfredi, papa Adriano V, l’artista Oderisi da Gubbio e la nobildonna Pia de’ Tolomei.

La preghiera delle anime riprende in un nuovo crescendo, più forte e sicura, in una promessa di felicità eterna, quella che solo la luce del Paradiso saprà dare. Tutto si fa bianco, luminoso, abbagliante, tanto da accecare il Peccato: la strana creatura sbanda, arranca, lotta, ma nulla può più contro la schiera dei beati, pronti a salire al Cielo verso il nuovo regno.

 

Note di regia

Dei tre regni danteschi il Purgatorio è certamente il più vicino alla condizione umana, quello in cui l’umanità oscilla tra il desiderio di miglioramento e la tentazione di rimanere ancorata al peccato. Lo spettacolo vuole raccontare questa condizione utilizzando cinque personaggi per dare voce a un percorso emotivo che potrebbe essere quello di ogni uomo, dando spazio al racconto delle loro fragilità. Soltanto Catone, custode delle anime che Dante colloca nell’anti Purgatorio, riesce a sfuggire al Peccato e a non lasciarsi sopraffare. Gli altri, invece, si ritrovano faccia a faccia con lui, lottano per resistergli ma ne sono affascinati, dando vita ad una metaforica danza interiore dell’uomo con la sua zona buia.

Se nell’opera originaria è lo sguardo di Dante a testimoniare l’incontro con le anime, nello spettacolo il pubblico ne è muto testimone. Da qui l’idea di non mostrare in scena i protagonisti dell’opera originale lasciando spazio alle anime, raccontate attraverso una drammaturgia inedita, senza rinunciare del tutto alla bellezza dei versi danteschi a cui i personaggi danno voce.

In uno spettacolo che porta con sé l’idea della danza a partire dal titolo, quest’ultima diventa linguaggio espressivo privilegiato, che si affianca e si fonde in un tutt’uno con la recitazione degli attori dando vita a momenti suggestivi ed emotivamente coinvolgenti. L’uso delle maschere, delle luci e degli oggettiarricchiscono e completano la messa in scena.