IO SONO MALALA
Progetto e regia Francesco Campanile
Scrittura scenica Francesco Campanile e Tiziana Tesauro
Con Francesca Del Mondo, Salvatore Veneruso, Paola Maddalena,
Francesca Borriero, Francesco Campanile
Movimenti coreografici Simona Perrella
Costumi Concetta Napolitano
Voice over Gennaro Monti
Audio e luci Lorenzo Ler
Foto e grafica Gianluca Tesauro
Durata 75 minuti
Stagione teatrale 2016/2017
Sinossi
Pakistan, 2012. Malala è una ragazzina che vive la sua spensierata adolescenza nella valle dello Swat circondata dall’amore dei suoi genitori, animata dai sogni che abitano il cuore di ogni ragazza della sua età, nonostante un gruppo di fanatici estremisti abbia iniziato a bombardare il suo paese generando una spirale di violenza e di paura. Malala ama studiare, vuole imparare e scoprire cose nuove, viaggia con la mente per immaginare un paese libero dall’orrore che la circonda. Con l’aiuto di suo padre, grande ispiratore, decide di alzarsi da sola contro tutti per impugnare l’arma più potente ed efficace: la parola. Malala non può tacere e, nel nome di quel diritto allo studio che le spetta e che nessuno potrà mai negarle, impugna la penna per raccontare ciò che sta accadendo attorno a lei e che il mondo sembra non voler vedere. Dà voce al suo popolo diventando un punto di riferimento per tanti ragazzi della sua terra, un simbolo di ribellione pacifica e di riscatto. I talebani non tardano ad accorgersi del coraggio di quella ragazzina che, a soli tredici anni, può arrivare al cuore della gente con la sola forza delle parole.
Un giorno, mentre rientra da scuola,Malala viene ferita in un attentato che ha l’obiettivo di metterla a tacere per sempre. Il mondo resta con il fiato sospeso, giornali e tv raccontano la sua battaglia in attesa che i medici le salvino la vita. Dopo giorni di dolorosa attesa, la piccola attivista pakistana è salva e nel 2014 diventa la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace, generando un’ondata di speranza che conquista i cuori di milioni di persone.
Note di regia
Lo spettacolo è stato concepito dando vita ai pensieri della piccola protagonista, a cominciare dalla sua quotidianità in un ambiente povero, fatto di cose semplici. L’intero impianto scenico è stato concepito in modo essenziale e scarno. La storia ci racconta di lei e dei suoi affetti più cari, dei suoi genitori e dell’amica Moniba, e di come l’atrocità della guerra ha cambiato la loro vita e il mondo intorno. Lo spettacolo racconta di una realtà lontana da quella occidentale, nota solo attraverso le cronache e le immagini televisive, spesso ignorata. La storia di Malala ci insegna che, nonostante tutto, è sempre possibile cambiare le cose un po’ alla volta, passo dopo passo. Malala è partita da se stessa in una remota città del Pakistan, eppure ha dato vita a un incredibile movimento di pace e di speranza a livello globale, fino a vincere il Premio Nobel. Lo spettacolo è un monito per noi tutti e un omaggio alla sua incredibile storia.